Una frase, a volte, vale più di mille parole! Il prof. Alfonso prende dal sito di un'agenzia stampa una dichiarazione politica a caso (oltretutto di secondaria importanza) e la copia. Due minuti di ricerca online, ed ecco la nostra frase comparire tale e quale su decine di siti web d'informazione, agenzie e testate giornalistiche. Identica, da inizio a fine. L'unica differenza? L'orario di uscita della notizia.
Questo, in sintesi, è stato il fulcro della seconda lezione del nostro corso, incentrata sul confronto fra 'giornalismo tradizionale' e 'giornalismo online'. Diversi i punti importanti che sono stati toccati: la rivoluzione che il mondo digitale ha portato nell'ambito giornalistico, i vantaggi/svantaggi di questa evoluzione, i falsi miti riguardo l'informazione online, la concorrenza spietata tra i siti fornitori di notizie e l'importanza dell'utente controllore/selezionatore.
L'avvento di Internet ha portato enormi cambiamenti circa la diffusione di informazioni-immagini-video, passando dalla cross-medialità a una multimedialità sempre più pensata in rapporto ai bisogni dell'utente. Le nuove tecnologie si evolvono giorno dopo giorno, trascinando con sé il giornalismo tradizionale in tutti i suoi aspetti: dall'impaginazione (menabò elettronici, riduzione dei formati, ampio spazio alle immagini di qualità sempre migliore) alla distribuzione (codici a barre, sensori ai distributori di FreePress), ma soprattutto con la necessità di compiere 'il grande salto' nella Rete, alla ricerca di un rapporto con l'utente sempre più diretto e personalizzato.
Ecco allora il moltiplicarsi delle fonti d'informazione online: agenzie stampa, testate giornalistiche, aggregatori di notizie e giornalisti. Un mare di notizie in cui l'utente sprovveduto rischia di naufragare, vagando a vuoto per ore senza riuscire a raggiungere quello che stava cercando. Ma non solo. Nella maggioranza dei casi le notizie si ripetono identiche, copiate e incollate senza alcun approfondimento, perché nel Far West della Rete vince chi spara per primo, e chi arriva secondo è solo il primo dei 'killed' (per non parlare di chi, disgraziatamente, non arriva proprio, prendendosi il cosiddetto 'buco').
Una giungla, dunque, dove sopravvive chi ha le qualità adatte: tempestività e sintesi. Il rischio, tuttavia, è che la prima soverchi la seconda: una 'corsa alla notizia' che porta ai copia-incolla, con conseguenze negative per quel che riguarda il controllo delle fonti e la possibilità di rapida diffusione di informazioni false (le cosiddette 'bufale').
Nonostante ciò, si può dire che "troppe notizie non sono un male": spetta all'utente il compito di ergersi a guida di se stesso nell'universo del web, diventando contemporaneamente controllore e selezionatore della molteplicità di fonti d'informazione a sua disposizione, sempre pronto a 'bannare chi sgarra' tradendo la sua fiducia. L'importante è avere la notizia: saremo poi noi a decidere cosa farne.
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