domenica 23 maggio 2010

Lezione 6 (21/5/2010)

Giunto con un'ora di ritardo a causa di un complotto ordito dalle Ferrovie dello Stato, il nostro 'vate' Alfonso ci ha offerto un esempio delle grandi possibilità offerte dalla Rete in ambito comunicativo, grazie al tam-tam classmediatico suscitato dalla sua mail di avviso. E proprio di comunicazione, la seconda 'faccia' che, assieme al giornalismo, forma quel Graal che noi cerchiamo e che comunemente chiamiamo "lavoro" o "futuro sbocco professionale", si è iniziato a parlare in questa sesta lezione.

Al giorno d'oggi, questo ambito lavorativo sembra valere molto di più rispetto alla professione giornalistica. La tecnologia è destinata, infatti, a correre sempre più velocemente: diventa così necessaria la figura di una professionalità che si erga a filtro e controllore di questo processo. Non solo: forse paradossalmente, oggi sembra essere più libero un comunicatore rispetto a un giornalista, poiché quest'ultimo si trova a dover combattere quotidianamente contro diversi fattori (come il tempo, che in un periodo precedente volgeva a suo favore) e condizionamenti. Il comunicatore invece ha come 'assioma' il dover sottostare a certi condizionamenti, li mette anzi al centro della sua attività professionale. Ciò che contraddistingue, infatti, la comunicazione dall'informazione è che la prima provvede a fornire informazione nell'ottica di un interesse specifico, mentre la seconda presupporrebbe di non essere legata ad alcun interesse.

Che cosa si intende, dunque, per comunicazione istituzionale? Essa riguarda, in effetti, l'identità di una realtà: oltre a non essere vincolata alla diffusione di valori, rappresenta tutto ciò che identifica l'immagine di un'azienda, non legandosi strettamente al risultato economico, ma assumendo valore sociale, di rispetto della trasparenza, oppure aumentando la qualità percepita di quella realtà. Può essere sia pubblica che privata e mira a un ritorno di consenso, piuttosto che di denaro (obiettivo invece della comunicazione di prodotto). Spesso però questi due tipi di comunicazione sono erroneamente associati, poiché manca una reale percezione della diversità dei due ambiti (dovuta a cattiva professionalità, mancanza di regole, opportunismo, confusione del sistema della comunicazione).

In questo campo sarebbero d'obbligo trasparenza e chiarezza e su questo punto il Web risulta vincente grazie all'arma della 'tracciabilità'. Carta, radio e tv, invece, seguono lo stesso percorso, ma sono rallentate dal fattore tempo, mentre su Internet i feedbacks sono immediati. Altre forme di comunicazione istituzionale riguardano la pubblicità, i comunicati stampa (che presuppongono una mediazione, mentre nella Rete non c'è mediazione e l'informazione è diretta).

Fare i comunicatori significa quindi operare per una committenza, pubblica o privata, con l'obiettivo di raggiungere un risultato positivo per quella realtà grazie al proprio lavoro. La comunicazione privata istituzionale si avvicina infatti molto alla comunicazione di prodotto, ma a differenza di quella cerca sempre di mantere alti i valori del 'brand' (cosa che va invece evitata nella comunicazione pubblica). Il brand è il marchio, il messaggio politico, lo slogan, il prodotto di successo. Il brand isituzionale può essere una singola persona o una realtà multipla (comuni, emmenthal svizzero, coca cola, ecc.): entrambi hanno una loro storia, si riconoscono immediatamente anche senza didascalia (grazie al solo logo, come per la 'mela di Apple'), sono comunicazione pura e vengono perciò detti "comunicattivi". Il valore da trasmettere è il valore da vendere che può essere economico, personale, di condivisione o di consenso.

Il web dà molto, ma chiede anche molto: chi fa comunicazione istituzionale deve essere disponibile a rendere pubblico in modo chiaro il messaggio che intende promuovere (in forma diretta, mediata o attraverso la rete). Il messaggio deve essere breve per agganciare l'utente, per questo si usano gli script, frasi precotte che puntano sull'efficacia sfruttando le profilature delle persone a cui si rivolgono. La comunicazione istituzionale attraverso il web è più allargata, ma sempre trasparente e immediatamente verificabile (nella nostra classe ci pensa Gaspare :p), poiché essa è aperta, in quanto fornisce la possibilità di chiedere e ricevere subito una risposta che può essere automatica ("grazie per averci contattato, miglioreremo il nostro servizio"), intelligente (il cliente viene indirizzato, magari con una serie di click che rimandano a vari link) o più specifica. Compito per la prossima settimana sarà quello di curiosare nei siti di realtà pubbliche o private per scoprire la loro parte istituzionale (comunicazione, brand image), vedere quanto è visibile la loro 'mission' e quanto essa è resa vera e credibile.

La comunicazione istituzionale pubblica, vicecersa, vuole mettere a disposizione della collettività una serie di informazioni, servizi e strumenti, senza che questo debba per forza generare un rapporto di "do ut des". Non ricerca un guadagno, ma offre un servizio (mentre quella politica è orientata verso la ricerca di un consenso). Sulla Rete essa deve possedere alcuni caratteri fondamentali: usabilità, accessibilità, interattività e trasparenza. L'usabilità è la facilità di accesso, la presenza di sezioni logiche e ben accessibili, la mappa del sito (che serve per capire la filosofia che ne sta alla base).

Gli alberi di navigazione dei siti stranieri sono più semplici di quelli italiani, che presentano strutture 'barocche' e contorte. Alcuni esempi visti in classe:

- Camera dei Deputati: Tutto ciò che riguarda la parte istituzionale si traduce in attività quotidiana (come abbiamo visto dalla lettura del comunicato sulle pensioni di anzianità dei dipendenti della Camera, notizia ripresa e messa a disposizione di tutti i cittadini a costo zero da tutti i mezzi di comunicazione, e ririproposta il giorno dopo a pagamento dai vari giornali). Tutte le comunicazioni sono brevi e 'precotte', cioè redatte in forma giornalistica, in modo da agevolare il copia-incolla dei siti di informazione. Infine, sebbene sia tra i migliori siti istituzionali italiani, presenta una costruzione errata nella mappa.

- Governo spagnolo: Possiede un ottimo albero di navigazione. Presenta le notizie come fosse un giornale, senza fronzoli, una scelta coraggiosa visto che il sito non si serve dei media, ma è il governo a fornire tutte le informazioni, corredate da una buona multimedialità (video, audio, immagini scaricabili). Non c'è differenza tra un giornalista e un giornalista del sito del Governo spagnolo: se la notizia è valida, è sufficiente andare sul sito del governo, dotato anche della possibilità di recepire una serie di informazioni sull'utente (tracciabilità, percorsi, statistiche).

- Governo francese: Un sito immaginifico, molto 'visuale' e poco 'da leggere', bello ma difficile, dà emozioni. La sua particolarità è una forte interazione con il cittadino.

- Governo inglese: Coniuga magistralmente tecnologia e comunicazione, ovvero il nesso che si instaura tra il potere e il cittadino.

Appuntamento alla settimana prossima per la lezione di Comunicazione politica. Nel frattempo si aprirà ufficialmente la nostra caccia alle mission dei siti istituzionali più disparati :)
Ciao a tutti!!!

1 commento:

  1. Articolo bello, completo. Magari copio l'ultima parte che avevo trascurato. A presto!
    Ida

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