domenica 2 maggio 2010

Lezione 3 (30/4/2010)

Abstract, Back Office, Clipping, Scrolling! E poi code di rospo, ali di pipistrello e fegato di drago! Questo l'incantesimo (o forse rito voodoo) con cui lo 'stregone della notizia' Alfonso venerdì ha ucciso il giornalismo! Intendiamoci, non nella realtà (in quella ci pensa già l'inarrestabile ondata di cambiamenti sempre più rapidi in campo tecnologico, ai quali il giornalismo sembra sempre meno in grado di star dietro), quanto nell'immaginario di una quarantina di studenti, ritrovatisi al pari di un popolano medievale che tenta di capire una messa in latino.

Metafore scherzose a parte, il prof. ha ragione: il mondo intorno a noi sta cambiando a ritmi sempre più veloci. La rete offre applicazioni e servizi portatori di possibilità prima impensabili, e il giornalismo (quello attuale) si trova a rincorrere questo inevitabile progresso. Rincorrere, però, significa essere indietro. Si arriverà a un punto (il dubbio riguarda solamente quanto tempo manchi) in cui le odierne generazioni di giornalisti, allevate con certe regole e griglie mentali, getteranno la spugna. Saranno allora le nuove generazioni auto-prodottesi dal web a proporsi quali nuove mediatrici dell'informazione.

E noi? A mio avviso ci troviamo nel mezzo, tra due fuochi. I nostri prof. da una parte ci insegnano le regole del giornalismo, delle quali ancora non si può fare a meno, e dall'altra ci annunciano che viviamo in un mondo in cui quello che sai oggi sarà vecchio tra sei mesi. E noi sentiamo che hanno ragione. Lo capiamo. E ci dà fastidio sentirci come quei popolani medievali. Sapere che esistono possibilità così grandi e di non saperle utilizzare è scocciante. Ma, degni eredi del buon Socrate, sappiamo anche che l'ignoranza è la madre della curiosità. E' di questo che abbiamo bisogno. Sono quelli che da trent'anni svolgono un'attività, pensando che quello che sapevano sarebbe bastato fino alla pensione, ad aver paura. Certo, i nostri figli a dieci anni sapranno fare molte più cose di noi a venti, ma permettetemi di non sentirmi già in pensione alla nostra età. Noi siamo dentro al cambiamento, ne facciamo parte. E allora viviamolo con la curiosità di scoprire quante cose si possono fare già oggi. Applichiamoci, applichiamoci, applichiamoci!

Puff. Ok, concluso il mio personale momento di follia passo a riassumere la lezione. Abbiamo parlato di giornali/giornalismo online, e specificamente del confronto fra Repubblica.it e Corriere.it.

La versione on-line di un quotidiano o periodico, pur cercando di aumentare il numero dei propri lettori/utenti, deve fare in modo di non penalizzare la propria versione cartacea (già vittima negli ultimi anni di considerevoli perdite, dovute alla diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione e alla recente crisi economica). Significativo è il fatto che siano state soprattutto le testate nazionali (che forniscono il servizio online migliore) ad aver perso di più. I quotidiani locali, infatti, offrendo un'alternativa digitale piuttosto misera di contenuti, hanno risentito in misura molto minore di questa flessione.

Con l’avvento del web è enormemente aumentata la possibilità di interattività e feedback da parte degli utenti. Questo ha permesso un'evoluzione significativa degli studi relativi alla “profilatura dell’utente”, in quanto raccogliere i dati dell'audience on-line (siti visitati, link cliccati, pagine su cui ci si sofferma più tempo, immagini che piacciono o meno, ecc.) è diventato sempre più facile, grazie a sistemi per la rilevazione e diffusione dei dati relativi alla fruizione dei media on-line. Queste informazioni vengono poi abilmente sfruttate da associazioni di editori/agenzie di comunicazione/aziende pubblicitarie per la realizzazione di statistiche e analisi di mercato sempre più efficaci. Certo la privacy si è ridotta al minimo, ma questo sembra ormai passato in secondo piano: l'utente medio vi rinuncia volentieri in cambio di un buon servizio.

Nonostante questo sensibile miglioramento nella profilatura dei propri 'targets', i quotidiani online risentono ancora della carenza di mentalità e investimenti all'interno delle proprie redazioni. I giornalisti dediti alla versione web sono pochi e per lo più formati alle regole del cartaceo, e questo porta al giornalismo copia-incolla che abbiamo già descritto nella scorsa lezione. Si aggiunge inoltre il proliferare di banner pubblicitari (i cosiddetti advertising), sempre più invadenti o subdolamente inseriti negli spazi dedicati alle notizie.

Per rispondere alle nuove esigenze del popolo degli utenti, Repubblica.it ha attuato un restyling mirato al potenziamento dell'apparato multimediale correlato alle notizie (vedi l'approfondimento), puntando sulla capacità ormai acquisita dagli utenti di auto-costruirsi la propria informazione su misura, anche attraverso i nuovi strumenti di comunicazione (come l'iPhone, per il quale è stato pensato uno sviluppo della pagina più orizzontale).

Corriere.it è invece rimasto ancorato a una impostazione più tradizionale, strutturata verticalmente (anche se con uno scrolling più breve) e a un approccio più 'didattico', meno diretto e più banale, sviluppato attraverso 'percorsi' più lunghi. Le cose sono tuttavia destinate presto a cambiare (potere della concorrenza!), poiché è previsto un cambio della guardia alla direzione, attraverso il quale il Corriere proverà a rispondere all'innovazione proposta da Repubblica.

A proposito di innovazione: il servizio attualmente più innovativo proposto dal panorama italiano dei giornali online è il 'giornale digitale' offerto a pagamento da Repubblica. Peccato che questa tipologia di interazione sia ormai già superata da altre molto più efficaci, segno di come l'Italia rimanga costantemente indietro rispetto agli standard europei/americani. Per vedere di cosa stiamo parlando (e come si evolverà il giornalismo online nei prossimi anni) basta dare un'occhiata a TED.

5 commenti:

  1. grande alessandro... in effetti dopo la lezione di alfonso (ma anche dopo quelle di altri...) non si capisce se dobbiamo andare testardamente avanti o aprire un più realistico panificio...

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  2. domanda per tuta. Ho scritto la terza lezione su word poi ho cercato di copiarlo e incollarlo su un nuovo post. Non me lo permette. What can I do?

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  3. Ok...tranquilla...proviamo insieme venerdì col tuo computer e risolviamo...

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  4. IO MANCAVO ALLA SCORSA LEZIONE, QUINDI GRAZIE PER LA BELLISSIMA QUANTO INTERESSANTE SPIEGAZIONE... VI ASPETTO NEL MIO BLOG:
    http://www.bedo.it/pisionline

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