martedì 29 giugno 2010

Il paese di plastica

Se i giornali organizzano manifestazioni di protesta contro la «legge bavaglio» minacciando lo sciopero, il presidente del Consiglio non sta fermo a guardare. Appena giunto in Brasile lancia subito la sua controffensiva: a scioperare, propone, siano gli italiani «per insegnare ai giornali a non prendere in giro i loro lettori».

Ce l’ha in particolare con quanto è stato scritto in questi giorni sul G20, ma il riferimento alle intercettazioni e alle polemiche che ne sono nate è evidente. In realtà, ribatte il leader dell’Idv Antonio Di Pietro, a «disinformare» sono i giornali di proprietà del premier che «vogliono descrivere il paese del Bengodi, quando la realtà è un’ altra».

In un clima di scontro totale, insomma, con i giornali e le opposizioni che si preparano a scendere in piazza il 1 luglio, prendono il via domani le audizioni in commissione Giustizia della Camera sul ddl intercettazioni. Si comincerà con il docente di Procedura Penale Glauco Giostra per continuare poi con i rappresentanti della Fieg e della Fnsi.

Questi ultimi hanno già pronta una proposta alternativa da proporre ai deputati. Si tratta, spiega il segretario della Fnsi Franco Siddi, di prevedere «un’udienza filtro attraverso la quale eliminare, dagli atti che si depositano, quelle parti che possono incidere sulla vita delle persone» ma che nulla hanno a che fare con le indagini. In più, si propone l’istituzione di ’un giurì per la lealtà dell’informazionè. Dopodomani, invece, sarà la volta del Procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso che già oggi lancia un ennesimo allarme: con il ddl Intercettazioni così com’è, avverte, saranno a rischio le indagini sulle “nuove mafie” cioè sulle organizzazioni criminali transnazionali che non sono propriamente mafiose, ma compiono reati altrettanto efferati.

La commissione presieduta da Giulia Bongiorno ascolterà quindi il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone e i vertici dell’Anm. Poi si attenderanno le decisioni che mercoledì prossimo dovrebbe prendere la Conferenza dei Capigruppo di Montecitorio. Se il testo verrà calendarizzato per l’Aula entro luglio vorrà dire che il ddl potrà essere esaminato nella prima settimana di agosto. Il che significherebbe però un ritorno a Palazzo Madama nella seconda settimana con il rischio di trovare i senatori già in ferie. Altrimenti, l’alternativa è che tutto slitti a settembre. Il presidente della Camera Gianfranco Fini non nasconde di propendere per questa soluzione quando nella sua intervista su «Il Foglio» dichiara che prima di tutto, comunque, si dovrà concludere l’esame della Manovra. Intanto l’amministratore delegato di Sky, Tom Mockridge, annuncia battaglia contro una legge «sbagliata» che è un attacco «alla libertà di stampa». E se il direttore di Sky Tg24 Emilio Carelli dovrà andare in carcere per violazione della norma “bavaglio”, sarà pronto ad andarci anche lui. (fonte: La Stampa)

Hahahaha!
Berlusconi che parla di
'disinformazione attraverso i giornali'.
In realtà ha perfettamente ragione:
peccato siano i suoi (pardon, della sua famiglia).

E intanto la situazione del paese 'reale'
peggiora sempre più...

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