Ultimo capitolo della 'saga alfonsiana', che ci ha accompagnato in questi ultimi due mesi dell'anno accademico. L'argomento di oggi è stata la 'comunicazione interna' di contesto aziendale, sviluppata (quando presente) attraverso il sistema Intranet.
L'Intranet è una rete o un raggruppamento di reti locali LAN (solitamente ad accesso ristretto), utilizzata da una organizzazione/ente/impresa per facilitare la comunicazione e l'accesso all'informazione al proprio interno. A volte il termine è riferito solo alla rete di servizi più visibile (il sistema di siti che formano uno spazio web interno), mentre in altre accezioni può essere inteso come il sistema di informazioni e servizi di utilità generale accessibili dalla rete interna.
E' in quest'ultima accezione/concezione che il sistema Intranet rivela il proprio enorme potenziale, disponibile per chi operi all'interno di un contesto aziendale. Sono tuttavia poche le realtà che utilizzano l'Intranet in modo corretto (ovvero con la giusta mentalità aperta-diretta-dinamica-interattiva), mentre la maggior parte la vede/intende/sfrutta solamente alla stregua di una mera 'agenda di lavoro' (come rubrica dei numeri interni, bacheca dove segnalare eventi, archivio di documenti, e poco altro). Per questo motivo la sua gestione viene affidata di norma a tecnici informatici, senza l'appoggio di una redazione di professionisti adibita allo sviluppo dei contenuti da inserirvi e alla creazione di nuovi codici di comportamento e linguaggio costruiti 'ad hoc'.
Il valore attuale della comunicazione attraverso Intranet è dunque pressoché nullo. Le sue funzionalità/strutture/layout sono del tutto simili a quelle di Internet (che era essa stessa partita come 'sistema interno' ai tempi di Arpanet) e partecipano della stessa 'logica di investimento' (principalmente come vetrina di immagini), ma si rivelano essere più brutte e di minore qualità per la mancanza della 'diretta' (della realtà del momento) e quindi del lavoro di codificazione che vi sta dietro, limitando il sistema a semplici informazioni e comunicazioni di servizio ad elevata staticità.
Tale situazione di 'vuoto', riguardante tanto le idee quanto le applicazioni pratiche (palliativi della quale sono attualmente rappresentati dagli investimenti per lo sviluppo di radio/tv interne), necessita pertanto di nuove figure professionali che si occupino di innovare e incentivare questo ambito comunicazionale, allo scopo di migliorare i flussi del lavoro d'impresa e migliorare il controllo-gestione-fruizione dell'informazione al suo interno, per spingerla verso il massimo delle sue possibilità. Occorre far capire alle aziende che "non esiste una buona comunicazione esterna senza una buona comunicazione interna"; che quest'ultima può portare loro un vantaggio economico, oltre che pratico-funzionale; che è quindi necessario implementare e sviluppare 'centri di comando' e 'motori di ricerca interni' (ancor più importanti che in Internet, data la specificità delle ricerche) adatti allo scopo.
Gli spazi per un possibile futuro professionale in questo ambito sono dunque (per ora) aperti, ma è importante essere consapevoli che, nella comunicazione in generale, possibilità ce ne saranno sempre. I nostri codici di linguaggio, infatti, cambiano con l'evolversi della tecnologia (es: lettera-fax-mail-social network, dal 'one to one' al 'one to many'), strumento di lavoro a tutto tondo e in continuo mutamento dettato dalla sua dinamicità. E' però necessario possedere una mentalità aperta, che "guardi avanti" e non rimanga fossilizzata sul presente di una sopravvivenza da conquistare e mantenere (le grandi imprese necessitano di coraggio).
Il tempo scorre, arriva l'ora di congedarsi. Il prof. Alfonso sfrutta gli ultimi minuti del suo corso per parlarci apertamente di questa esperienza vissuta insieme: dai nostri 'silenzi' in classe, al suo rammarico per essere stato "sfruttato poco" da noi, per la poca collegialità dei nostri blog, ma soprattutto per la mancanza di una "voglia di andare oltre" dovuta alla nostra cultura e impostazione mentale. Se leggerà vorrei dirgli che (almeno per me) passare, grazie a lui, dallo zero di partenza al mio livello attuale nella cura/conoscenza di questo strumento e di altri connessi è stato un ottimo modo per "svegliarmi fuori" e iniziare a prendere confidenza con certe realtà...e quindi di non preoccuparsi, perché questo nostro presente sarà solo l'inizio del nostro futuro...o almeno di quello del 10% di noi (ma in fondo Lei lo sa benissimo).
Si chiude con alcuni consigli pratici per il nostro domani:
1) "Quando studiate una nuova tecnologia non perdete il gusto di quelle vecchie" (i codici si evolvono, si rinnovano e si ripetono);
2) "Pensate sempre a come verrà utilizzato il prodotto del vostro lavoro" (con l'evoluzione delle tecnologie cambiano i modi di fruizione, il prossimo dei quali sarà la tridimensionalità di Internet);
3) "Il giornalismo evolve verso la multimedialità" (è necessario fondere i codici 'parola' e 'immagine' in un nuovo linguaggio, e ricordare l'importanza del 'fattore tempo');
4) "I vostri divertimenti di oggi possono diventare il vostro lavoro di domani" (o comunque farne parte e favorirlo).
1) "Quando studiate una nuova tecnologia non perdete il gusto di quelle vecchie" (i codici si evolvono, si rinnovano e si ripetono);
2) "Pensate sempre a come verrà utilizzato il prodotto del vostro lavoro" (con l'evoluzione delle tecnologie cambiano i modi di fruizione, il prossimo dei quali sarà la tridimensionalità di Internet);
3) "Il giornalismo evolve verso la multimedialità" (è necessario fondere i codici 'parola' e 'immagine' in un nuovo linguaggio, e ricordare l'importanza del 'fattore tempo');
4) "I vostri divertimenti di oggi possono diventare il vostro lavoro di domani" (o comunque farne parte e favorirlo).
Ringraziandoci per la nostra partecipazione al suo corso (dalla quale porterà con sé la voglia di fare ancora meglio il prossimo anno) e annunciandoci la sua futura dipartita dal Belpaese d'Italia (verso una destinazione ignota), il prof. Alfonso, professionista gentile, pone fine all'ultima lezione. Cala il sipario, scorrono i titoli di coda: l'ultimo applauso (bello perché spontaneo) è tutto per lui...
Tuta! meno male che ci sei!
RispondiEliminaMi chiamo Tuta e risolvo problemi! :p
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